La fisioterapia lavora per obiettivi: ridurre l’infiammazione, ripristinare il movimento, sviluppare la forza e la massa muscolare, ridurre il dolore etc. La prima visita è una visita che va oltre la diagnosi della patologia per valutare le conseguenze sistemiche della patologia stessa (alterazioni della postura, dell’andatura, limitazioni del movimento articolare, sviluppo muscolare, alterazione del respiro, alterazioni del comportamento, qualora queste ultime fossero legate al dolore o al malessere generale dell’animale). Solo con la prima visita fisiatrica è possibile quindi fornire un accurato protocollo a casa ed in struttura stabilendo quindi quali terapie siano necessarie e la durata delle stesse.
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Il mio cane/gatto/animale è anziano ed ha dolori e non risponde/non può assumere farmaci, c’è qualche alternativa?
La riabilitazione veterinaria è una terapia di elezione in pazienti anziani con patologie croniche che non possono assumere farmaci. In questi casi si opta sempre per una gestione a 360° con l’utilizzo anche di altre terapie complementari come agopuntura, fitoterapia, rimedi omeopatici, integratori.
Il mio veterinario mi ha consigliato la piscina ma il mio cane ha paura dell’acqua, cosa si può fare?
La riabilitazione veterinaria non è solo utilizzo dell’idroterapia ma consta di diverse possibilità, non è detto che l’idroterapia sia l’unica soluzione prevedibile, per questo è sempre necessaria una prima valutazione/visita fisiatrica. Se dovesse essere indispensabile l’utilizzo dell’idroterapia in pazienti non collaborativi è sempre previsto un approccio graduale all’acqua diverso di soggetto in soggetto in maniera tale da limitare e gestire le paure eventuali di ogni paziente.
Quali tempistiche ha la riabilitazione/fisioterapia veterinaria (per quanto tempo bisogna proseguire con la riabilitazione)?
In genere la durata nel lungo termine delle sedute varia di caso in caso a seconda della patologia e del soggetto stesso. Nei casi neurologici in genere le terapie prevedono incontri per un minimo di un mese ed un massimo di 5 mesi (in caso di patologie periferiche come paralisi del plesso brachiali o poliradicoloneurite). Nei casi ortopedici con patologie traumatiche chirurgiche e non il recupero, sempre variabile di caso in caso, prevede sedute in genere per un minimo di un mese e mezzo ed un massimo di 3-4 mesi. Nei casi cronici (artrosi/osteoartrosi) è consigliabile dopo un primo ciclo, un protocollo di mantenimento da discutere con il fisiatra di riferimento.
In che cosa consiste la riabilitazione/fisioterapia veterinaria?
La riabilitazione veterinaria consta di diverse terapie strumentali e non.
Le terapie non strumentali constano in manipolazioni passive e attive, manipolazioni miofasciali, osteopatia, esercizi attivi e attivi assistiti, idroterapia ovvero nuoto ed underwater treadmill. Le terapie strumentali prevedono il possibile impiego di laserterapia, magnetoterapia, ultrasuonoterapia, tecar, onde d’urto, elettrostimolazione neuromuscolare e TENS.
Quanto dura una seduta di riabilitazione/fisioterapia veterinaria?
La durata delle sedute di riabilitazione varia a seconda delle terapie necessarie, in genere è variabile da un minimo di 30 minuti ad un massimo di 90 minuti
Quanto dura la visita fisiatrica/di riabilitazione/fisioterapia veterinaria?
Una visita fisiatrica ha una durata in genere di 60-75 minuti
Quali sono i costi della riabilitazione/fisioterapia veterinaria?
I costi della riabilitazione veterinaria variano enormemente a seconda della capacità di recupero del soggetto. La prima visita ci da un’idea indicativa del numero di sedute e delle terapie (e quindi del costo di ogni seduta) da effettuare a seconda del caso. La prima visita è sempre consigliabile anche in condizioni di difficoltà economica in quanto in tale occasione vengono fornite tutte le indicazioni per la gestione del paziente ed un protocollo di esercizi costruito attorno al singolo caso.
In quali patologie trova applicazione la fisiatria/riabilitazione/fisioterapia veterinaria?
La riabilitazione veterinaria trova applicazione in diverse patologie, di seguito solo alcuni esempi: neoplasie del sistema nervoso centrale (midollari ed extramidollari), traumi del sistema nervoso centrale, ernie discali, cisti subaraconoidee, edemi e contusioni midollari, malformazioni vertebrali, fratture vertebrali, lussazioni vertebrali, patologie nervose periferiche, rotture del legamento crociato craniale, lussazioni di rotula, lussazioni articolari (anca, gomito, spalla etc.,), fratture ossee o articolari, tendiniti, desmiti, strappi stiramenti, displasia d’anca, displasia di gomito, osteoartrosi/artrosi, come terapia complementare in pazienti obesi.